Servizio Civile: Akemi e l’Area Europa

Iniziamo oggi il nostro viaggio alla scoperta dei civilini del Comitato d’Intesa.

Cosa ci fa al Comitato d’Intesa una ragazza cilena di origine giapponese? 

“Mi chiamo Akemi Tsukame e questa è la mia storia. All’età di 27 anni ho deciso di lasciare il mio lavoro, gli amici, la mia famiglia e i progetti in Cile per realizzare i miei sogni in Italia, un paese di cui mi sono innamorata nel 2016 quando l’ho visitato per la prima volta.

In Cile ho studiato Amministrazione Aziendale e successivamente un master in Innovazione e Imprenditorialità presso l’Università Adolfo Ibáñez. Poi, per alcuni anni e grazie al supporto di una professoressa e amica dell’università, ho lavorato in due dei tre campi che mi appassionano di più, innovazione e imprenditorialità. Ho avuto l’opportunità di lavorare con gli imprenditori, conoscere l’ecosistema imprenditoriale e le metodologie per progettare, sviluppare e implementare progetti innovativi per risolvere i problemi attuali. Questa esperienza mi ha aiutato ad iniziare in seguito a lavorare in una delle migliori aziende di consulenza per l’innovazione in Cile, riuscendo a connettere meglio il mondo degli affari con quello dell’imprenditorialità attraverso l’innovazione.

Tutto stava andando bene, avevo un lavoro stabile, amici e famiglia che mi supportavano in tutte le decisioni che avevo preso fino ad allora nella mia vita. Ma cosa è successo allora? Non mi sentivo completa, per anni volevo vivere un’esperienza fuori dal mio paese e sapevo che non avrei smesso di pensarci finché non l’avrei raggiunta. Ho iniziato così ad analizzare le cose che mi piacevano ma che fino a quel momento non avevo approfondito, è stato in quel momento che mi sono ricordata della mia terza passione: migliorare la vita delle persone e aiutarle ad avere un futuro migliore. 

È così che nel 2021 ho deciso di fare domanda per un master in Diritti Umani in Italia. Ho scelto l’Università di Padova per il suo prestigio accademico e umano, sapevo che si tratta di una delle migliori università d’Italia e che mi avrebbe permesso non solo di acquisire nuove conoscenze, ma anche di aprirmi nuove strade. All’inizio non ero sicura della decisione che stavo prendendo, visto che non parlavo la lingua locale e che vivere all’estero non è facile, lontano dalla mia comfort zone. Tuttavia, ho corso il rischio e finora posso dire che è la migliore esperienza di vita che una persona possa avere. Come mai? Incontrare persone di altri paesi, imparare nuove lingue e culture, commettere errori e crescere, scoprire nuovi posti e allo stesso tempo sapere che possiamo essere agenti di cambiamento, non importa da dove veniamo o dove siamo, è incredibile.

Dopo alcuni mesi di vita in Italia e grazie al Comitato d’Intesa di Belluno, ho fatto il mio primo scambio giovanile in rappresentanza dell’Italia a Toledo, in Spagna. Non solo ho appreso il mondo degli scambi in Europa, ma ho potuto conoscere meglio il Servizio Civile Universale e il contributo che i volontari possono dare per un anno. Ho così deciso di presentare domanda per il Servizio Civile. Dopo che mi hanno comunicato che ero stata selezionata con paura ma con grande gioia ho accettato la sfida: mettere a disposizione le mie conoscenze e la mia precedente esperienza in progetti sociali per i giovani in Europa.

Come è stata la mia esperienza finora? In questi giorni ho appena concluso il mio primo mese di Servizio Civile nel team del Comitato d’Intesa, di cui posso dire che mi sento molto motivata ed entusiasta per i diversi progetti Erasmus+ che svilupperemo insieme. Una delle mie attività è sostenere l’Area Europa, che lavora con i programmi Corpo Europeo di Solidarietà e Erasmus+, consentendo ai giovani italiani di connettersi con il resto d’Europa attraverso il volontariato, progetti di solidarietà, scambi giovanili e corsi di formazione.

Le mie aspettative nel fare il mio lavoro di volontariato nel Servizio Civile Universale sono molto alte, poiché mi stanno dando l’opportunità di partecipare alla realizzazione di progetti a livello internazionale. So che possiamo generare un impatto a livello locale che può diventare una storia di successo anche a livello internazionale, il che mi motiva ancora di più a lavorare con persone di diversi campi, paesi, età ed esperienze.

Spero di potervi aggiornare ancora nei prossimi 11 mesi, quando il mio Servizio Civile starà per finire, quando potrò vedere i risultati delle grandi cose che avremo potuto costruire insieme e che potremo trasmettere non solo ai giovani d’Europa, ma anche dell’America Latina.”

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