Ana: 6 mesi in Italia

Come potrei riassumere i 6 mesi che ho vissuto in Italia? La verità è che non lo so, sono troppo felice per riuscire a riassumerli in maniera oggettiva. Quello che posso dire con certezza è che non mi pento affatto di aver deciso di fare volontariato a Belluno.

L’anno scorso sentivo di dover fare un lavoro che fosse creativo, divertente e che mi permettesse di entrare in contatto con le persone; il volontariato mi ha permesso di realizzare questo sogno e questo mi fa sentire davvero appagata e felice. Le attività che abbiamo svolto a scuola mi hanno dimostrato che sono portata per questo, che dovrei lavorare in qualcosa che sia legato all’educazione o alla psicologia, quindi grazie a questo progetto ho avuto l’opportunità di provare a lavorare in una disciplina in cui non avevo mai lavorato prima. Queste lezioni sono state senza dubbio la parte più arricchente del progetto di volontariato, ma potrei anche sottolineare i laboratori di cucina anti-spreco e i tandem linguistici in cui abbiamo imparato a divertirci, imparare e insegnare.

La convivenza non è stata difficile in questo periodo con le nostre ex coinquiline, abbiamo imparato così tanto l’una dall’altra che potrei dire che siamo un esempio di sorellanza e famiglia. Mi sono sentita davvero felice di condividere tanto tempo insieme e spero che sia così anche per i nuovi volontari in futuro.

Ricordo che quando sono tornata a Madrid per Natale non ero ancora sicura se rimanere in Italia o tornare in Spagna l’anno prossimo, non mi sentivo parte della vita italiana. Ora è così. La verità è che non appena ho sentito di poter parlare italiano senza problemi, tutto è fluito in modo meraviglioso. La chiave è credere in se stessi e non avere paura di fallire, perché altrimenti non si entra mai nella cultura del Paese, e questo è sempre stato il mio obiettivo. È così che penso si debba vivere un’esperienza di questo tipo. All’inizio è stato difficile, ma posso dire che in Italia la gente ti aiuta sempre e non c’è giorno che non si senta dire “Ma sei bravissima, parli benissimo”. Gli italiani ti accolgono a braccia aperte. Non potrei essere più fortunata con le persone che ho incontrato finora e posso solo dire che non vedo l’ora di vivere qui per molto tempo ancora, perché sono completamente innamorata di questo Paese e della sua gente.

L’unico proposito che ho ancora da realizzare è quello di viaggiare molto di più nel sud Italia, di muovermi senza fermarmi, perché come dice il mio caro Jorge Drexler “Siamo una specie in viaggio, non abbiamo beni ma bagagli. Siamo vivi perché siamo in movimento” (https://youtu.be/rGL_JSfpAqU) .

ANA: 6 MESES EN ITALIA – ESPAÑOL

¿Cómo podría resumir los 6 meses que he vivido en Italia? La verdad es que no lo sé, estoy demasiado feliz como para poder resumirlo de manera objetiva. Lo que sí puedo decir con seguridad es que no me arrepiento en absoluto de haber decidido realizar un voluntariado en Belluno.

El año pasado sentía que tenía que hacer un trabajo creativo, que me divirtiera y con el que pudiera conectar con las personas, el voluntariado me ha permitido hacer realidad este sueño y esto me hace sentir verdaderamente plena y feliz. Las actividades que hemos realizado en la escuela me han demostrado que yo valgo para esto, que debo trabajar en algo que esté relacionado con la educación o la psicología, por lo que gracias a este proyecto he tenido la oportunidad de probar a trabajar en una disciplina en la que nunca había trabajado antes.

Estas clases han sido sin duda alguna, lo más enriquecedor del proyecto de voluntariado, pero también podría destacar los talleres de cocina anti sprego y los tandems de lenguas donde hemos aprendido a divertirnos, aprender y enseñar.

La convivencia no ha sido difícil durante este periodo con nuestras anteriores compañeras de piso, hemos aprendido tantísimo las unas de las otras que podría decir que somos todo un ejemplo de sororidad, hermandad y familia. Me he sentido verdaderamente feliz compartiendo tanto tiempo juntas y espero que así sea con los nuevos voluntarios en un futuro.

Recuerdo que cuando volví a Madrid por navidad aún no tenía claro si quedarme en Italia o volver a España el próximo año, no sentía que formara parte de la vida italiana. Ahora sí que lo siento. La verdad es que en cuanto he sentido que podía hablar italiano sin problemas, todo ha fluido de una forma maravillosa. La clave está en creer en tí y no tener miedo a fallar, porque sino nunca te conseguirás introducir en la cultura del país, y este desde siempre ha sido mi objetivo. Así es como pienso yo que hay que vivir una experiencia de este tipo.

Al principio fue difícil, pero puedo decir que en Italia la gente siempre te ayuda y no hay día que no escuches a alguien decirte “Ma sei bravissima, parli benissimo”. Los italianos te acogen con los brazos bien abiertos. Yo no he podido tener más suerte con la gente que he conocido hasta ahora y solo puedo decir que tengo unas ganas inmensas de vivir aquí por mucho más tiempo, porque estoy completamente enamorada de este país y su gente.

El único propósito que me queda por cumplir es viajar mucho más por el sur de Italia, moverme sin parar, porque como dice mi querido Jorge Drexler “Somos una especie en viaje, no tenemos pertenencias sino equipaje. Estamos vivos porque estamos en movimiento”.

Condividi